mercoledì 8 gennaio 2014

Le strutture in calcestruzzo nelle piscine

L'utilizzo del calcestruzzo armato resta la tecnologia di riferimento per la costruzione delle piscine. Con questo sistema si possono realizzare piscine sottofalda, di tutte le forme, dimensioni e profondità, con qualsiasi tipo di rivestimento (mosaico, piastrelle, telo PVC, resine,...).
Affinché la struttura mantenga le aspettative di resistenza ma soprattutto di durabilità, per cui è stata progettata, è fondamentale che essa sia realizzata correttamente: è quindi importante tenere presenti alcuni aspetti, che vanno oltre le tipiche prescrizioni del calcestruzzo dell'edilizia civile (resistenza e lavorabilità).
In particolare:
- esiste una prescrizione particolare normativa per la classe di esposizione del calcestruzzo nell'utilizzo per piscina (XD2) che andrebbe ulteriormente variata in presenza di acqua di mare (XS2), situazione simile a quella delle piscine con sistemi di cloroelettrolisi e quindi con acqua ricca di cloruri
- allo stesso modo il copriferro (distanza delle armature dalla superficie del getto) deve essere opportunamente aumentato rispetto alle classiche prescrizioni dell'edilizia civile: questo comporta che non sono possibili pareti troppo sottili
Non sembrano adeguate ipotesi semplificative che facciano riferimento all'impermeabilità del rivestimento per eliminare tutte queste problematiche: infatti è poco probabile che dopo anni di utilizzo le strutture in calcestruzzo non siano a contatto con l'acqua della piscina (basti pensare alla "condensa" che si forma tra il telo in PVC e la parete).

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