L'utilizzo del calcestruzzo armato resta la tecnologia di riferimento per la costruzione delle piscine. Con questo sistema si possono realizzare piscine sottofalda, di tutte le forme, dimensioni e profondità, con qualsiasi tipo di rivestimento (mosaico, piastrelle, telo PVC, resine,...).
Affinché la struttura mantenga le aspettative di resistenza ma soprattutto di durabilità, per cui è stata progettata, è fondamentale che essa sia realizzata correttamente: è quindi importante tenere presenti alcuni aspetti, che vanno oltre le tipiche prescrizioni del calcestruzzo dell'edilizia civile (resistenza e lavorabilità).
In particolare:
- esiste una prescrizione particolare normativa per la classe di esposizione del calcestruzzo nell'utilizzo per piscina (XD2) che andrebbe ulteriormente variata in presenza di acqua di mare (XS2), situazione simile a quella delle piscine con sistemi di cloroelettrolisi e quindi con acqua ricca di cloruri
- allo stesso modo il copriferro (distanza delle armature dalla superficie del getto) deve essere opportunamente aumentato rispetto alle classiche prescrizioni dell'edilizia civile: questo comporta che non sono possibili pareti troppo sottili
Non sembrano adeguate ipotesi semplificative che facciano riferimento all'impermeabilità del rivestimento per eliminare tutte queste problematiche: infatti è poco probabile che dopo anni di utilizzo le strutture in calcestruzzo non siano a contatto con l'acqua della piscina (basti pensare alla "condensa" che si forma tra il telo in PVC e la parete).
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